Percepisco il sole scaldare il mio corpo, il mio costume nero, i miei capelli bagnati e tutto il mondo attorno a me. Sento l’acqua sul viso, attorno alle mie mani immerse nella superficie del lago, e ne percepisco i sottili ruscelli che dalle punte dei capelli mi corrono lungo il corpo. Sento un lieve bruciore alle gambe, al naso, al viso: avrei dovuto mettere più crema solare.
Tutto ciò che mi circonda sembra essersi fuso a me, ad ogni particella di materia che compone il mio corpo, alla mia anima. Tutto sembra essere diventato una delicatissima melodia proveniente da lontano, che mi abbraccia i pensieri e mi culla attraverso le lievi onde del lago e il fresco profumo dell’estate.
Non apro gli occhi: è tutto troppo speciale, è tutto talmente bello da dover essere vissuto col tatto, con l’udito, con l’olfatto. La vista mi riporterebbe alla realtà, quella realtà a cui ho rubato il mondo per potermici immergere completamente. Allora tengo gli occhi serrati e mi godo ogni sensazione che si posa sulla mia pelle come polline tra l’erba in primavera.
Galleggio e mi dondolo piano sull’acqua del lago dipinto di smeraldo. I riflessi del sole ondeggiano sulla sua superficie piatta e io ne immagino l’aspetto. Le mie mani danzano dentro e fuori dall’acqua, mentre la tavola che mi fa da letto vaga senza meta, senza timore di arenarsi sulle sponde della mente.
Un dolce gondoliere mi tiene d’occhio, mi porta in giro e guida il mio corpo su questa superficie fresca. Un corpo che è ora solo un involucro umido, da cui l’anima è fuggita per correre sulla superficie del mondo, immergendosi poi nell’acqua come un coccodrillo e volando infine nel cielo come una giovane rondine, che per la prima volta migra in cerca di calore e di felicità.
È dunque questa la bellezza del mondo, del pianeta che mi ospita? I miei occhi chiusi creano mille colori attorno a me, dipingendomeli sulla pelle, incastrandoli nei miei capelli come fiori profumati, avvolgendo il viso e le mani del mio gondoliere. I miei occhi sono diventati pittore e scrittore, anche senza vedere nulla, e la mia immaginazione mi incita a creare, a descrivere una dolce giornata estiva che non ho mai visto.
Questo sole così forte mi scotta la pelle, lo so e lo sento, ma è tutto così bello che morirei qui, con le mani nell’acqua e i capelli umidi, con gli occhi serrati e i polmoni gonfi di libertà. Sento l’odore dell’estate, il rumore ovattato di una serena giornata di sole, le voci in lontananza delle altre persone. Va tutto bene.
Sospiro, e mi domando: chi altro sta vivendo queste stesse cose, questa stessa pace, in questo momento? Chi altro ascolta il sole, l’acqua e il canto dell’estate? In lontananza posso sentire i miei amici ridere, scherzare, giocare con l’acqua e tuffarcisi dentro con grossi tonfi. Ma sanno che cosa il mondo sta donando loro? Si accorgono del tepore del sole alto in cielo, o se ne lamentano e basta?
Chiudete gli occhi, voi che ridete, correte e vi riparate dall’afa. Sedetevi, o sdraiatevi, toccate con mano ciò che sta attorno a voi. Create il vostro mondo e vivetelo con l’anima, col cuore.
Ci vuole poco, per scoprire ciò che esiste oltre lo sguardo, oltre i pensieri che albergano dentro di noi. Basta chiudere gli occhi e accendere quella luce che a volte si sogna la notte, riflessa sulle pareti della stanza.
Sdraiata su questa tavola umida, percepisco la calma di un mondo privo di forme, fatto di sensazioni piacevoli, di melodie e di profumi intensi. Sento di poter toccare il cielo, sento di poterlo fare davvero, ma un suo bacio mi fa aprire gli occhi e mi allontana da quel guscio di pace in cui ero rinchiusa. Il suo sguardo è buono e io gli sorrido con una mano a proteggermi gli occhi. Così, presto tutto torna alla normalità.