L’amicizia, quella vera, quella profonda che non conosce cattiveria né giudizio, inizia con semplicità. Nessuno si aspetterebbe che possa mai nascere qualcosa di così grande da una cosa così piccola.
Un saluto, un discorso su un interesse in comune, sedersi a due banchi vicini. Il tempo scorre in fretta quando si conosce qualcuno, perché non si sta mai in silenzio, ci sono troppe cose da raccontare, troppe curiosità da soddisfare ponendosi domande a vicenda.
All’inizio è semplice, la costruzione di un’amicizia viaggia veloce su binari nuovi di zecca, seguendo un percorso sconosciuto ma intrigante. Non si sa mai cosa potrebbe succedere. Certo, a volte confondiamo per sincera un’amicizia basata su un mero interesse al guadagno personale e la delusione ed il tradimento influenzano le nostre aspettative, le nostre convinzioni. Come potremmo mai fidarci di qualcun’altro dopo un’esperienza del genere?
Però, in caso contrario, quando l’amicizia si rivela solida e genuina, la strada sconosciuta si rivela una crociera in un paese esotico, che ti inebria di buon umore, empatia, affetto. L’amicizia cresce a ritmo sempre più elevato, mentre si coltivano insieme momenti speciali, siano essi di confronto, di svago o di reciproco aiuto in momenti difficili. Un amico c’è sempre, che sia per festeggiare o per porgere una mano.
Si condividono sorrisi, lacrime, paure e dubbi, ci si sostiene, ci si prende a braccetto e si cammina uno affianco all’altro, sulla stessa strada che nessuno conosce ancora. Poco a poco si diventa autori del proprio percorso. Se ci si tiene realmente, si fa di tutto per renderla un’esperienza positiva ma soprattutto personale, che unisca in una solida collaborazione due individui che si vogliono bene. L’amicizia non cessa mai di crescere, di mutare. Ciò che non si riusciva a raccontare ieri, diventerà necessario da esternare domani. I dubbi sulla fedeltà di chi ci sta affianco svaniscono, lasciando il posto ai fatti, a tutte quelle volte che ci si è aiutati a vicenda, dimostrando il vero valore di un rapporto così intenso.
L’amicizia non conosce dita puntate, ma anzi parla solo in termini di accoglienza. Non solo un amico ti accoglie nella sua vita e nella sua routine, ma ti invita anche ad entrare nel suo cuore e nella sua mente, per insegnarti a capirlo, ad aiutarlo e magari a fare lo stesso con gli altri.
Non si impara solo ed unicamente dai libri di scuola, ma anche da coloro di cui si fa la conoscenza nello stesso contesto. Basta passarsi gli appunti, condividere l’intervallo ed un pacchetto di cracker, confrontare le insufficienze in economia, lamentarsi delle stesse cose, parlare sottovoce sperando di non essere rimproverati, fino a farne nascere un’amicizia reale, genuina, che esiste anche e soprattutto oltre le pareti della scuola, oltre i tavolini del bar lì di fronte.
Non saprei descrivere cosa si prova ad avere affianco un amico vero. Quel qualcuno che non solo ti ama, ma c’è per ogni cosa, più di qualunque partner. Perché l’amore prima o poi muta ma l’amicizia, se è reale e sincera, può solo evolvere sempre di più, salendo poco a poco il monte dell’umanità fino a raggiungerne la cima. Sul picco massimo di questa montagna, i due amici ormai si sono spogliati di tutti gli scudi che avevano indossato per fronteggiare la società, in onore di un affetto che non conosce forme del corpo, colore degli occhi, timbro della voce, ideologie, orientamento sessuale, religione. L’amicizia vede soltanto l’essenza di due esseri umani che si sono trovati, forse per destino, forse per caso.
Coltivare un’amicizia non è sempre rose e fiori, però. A volte ciò che ci accade durante la vita ci porta a dubitare di coloro che dovremmo considerare nostri alleati. I nostri timori si aggrappano alla realtà riducendola a brandelli, confondendoci. Così un normalissimo sguardo diventa un’occhiata inquisitrice ed un banale saluto pare essere una condanna. Ci frullano nella testa così tante idee contrapposte che finiamo per dubitare proprio di quella persona che ci è sempre stata affianco. Spesso il problema alberga dentro di noi, alimentato dalla paura di non meritare un’amicizia così profonda. Perché in fondo in fondo siamo tutti un po’ antagonisti di noi stessi, proprio nei contesti più positivi.
Dubitare di un amico sincero spesso ci porta a dubitare di tutto quanto, noi compresi: magari non siamo così buoni, né così onesti ed altruisti, manchiamo di empatia e non ci interessiamo neanche così tanto di come sta l’altro. L’amico, quello vero, però, capisce. Capisce perché ci ha sempre capiti e questo nessuna paranoia può cambiarlo. Poi basta parlare, come si è sempre fatto, e la realtà viene ricucita insieme dagli abbracci, le rassicurazioni, le mani intrecciate.
L’amicizia supera anche le nostre paure. Perché dove noi cadiamo, c’è un amico a prenderci al volo, così come noi facciamo con lui. Se noi abbiamo paura, lui ci farà da cavaliere per sconfiggere i nostri mostri, così come noi facciamo con i suoi. L’amicizia è un ciclo evolutivo di emozioni, che affronta ogni avversità ricordandoci che l’affinità non nasce per caso, che l’affetto sincero non è una cosa da tutti.
Così ben presto un amico diventa uno di famiglia, legato a noi da una connessione che supera il sangue, il DNA. Un amico non si spaventa di fronte alle nostre lacrime, ai nostri singhiozzi, ai nostri silenzi.
Coltivare un’amicizia sincera significa coltivare noi stessi e donare i nostri frutti a qualcuno che fa lo stesso con noi. L’amicizia è una collaborazione tra individui che trovano l’uno nell’altro un rifugio sicuro, una locomotiva su cui viaggiare affrontando la vita con le sue difficoltà, le sue gioie, i suoi elementi sconosciuti.
Amate i vostri amici e lottate per vederli felici, armatevi di forza e di amore e combattete anche al posto loro se necessario. Un vero amico, in fondo, si sa, farebbe – e fa – esattamente lo stesso con voi.