Vuoto silenzio

A volte mi sento vuota.

Sento un enorme silenzio

ed il suo eco

riempire il mio cranio,

sento un’immensa solitudine

scivolare piano piano

lungo la mia schiena

che mi congela

come fosse ghiaccio.

Il silenzio non è solo

assenza di suono,

ma diventa un’intera dimensione

dove ho paura di vivere,

perché sono i miei pensieri

a dettare le regole:

le riflessioni più intime,

scaturite dal nulla,

da un piccolo particolare,

mi condizionano

e mi spaventano,

tanto sono reali

e distorte

le mie preoccupazioni.

Nel silenzio più spietato,

sento solo una voce

ripetere sempre

le stesse cose,

come fosse un mantra,

o forse il mio epitaffio.

Una voce che

mi schiaccia al suolo

e mi fa tremare,

sudare, piangere.

Non mi sento al sicuro

quando la mia mente

inizia a vagare

per corridoi di disperazione

e strade piene di buche

in cui sicuramente inciamperà.

Non mi sento al sicuro

perché mi lascio andare

a quell’istinto maledetto

che mi grida soltanto

di morire d’un pianto amaro.

Il silenzio mi mangia viva.

Perché non c’è distrazione,

non c’è via di fuga

dalla mia testa

quando si scatena

quella burrasca

che mi lascia naufraga

su una spiaggia di mostri.

Vado alla deriva,

senza provare a fermarmi,

senza provare a cambiare

ciò di cui sono tanto succube,

perché è questa

la mia normalità:

un pozzo infinito

di silenzio malvagio

che mi strappa

la lingua ed il cuore.

All’improvviso sento solo

tutta l’amarezza

di una vita intera,

tutta la paura

che ho sempre domato.

Il silenzio è così,

spietato:

quando è fuori

mi basta coprirlo,

ma se è dentro di me

non ascolto altro.

Non si può ignorare,

perché mi svuota:

come se mi avessero rubato

ogni ricordo

ed ogni sorriso

per abbandonarmi

come un pezzo di carne

appeso su un filo

che oscilla sul baratro.

Fa paura,

sentirsi vuoti.

Perché guardo il mondo

e vedo solo

solitudine.

Vorrei solo sapere

perché sia così

che devo sentirmi.

3 pensieri riguardo “Vuoto silenzio

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