Quanto è bello trovarsi circondati da amore e persone che amano. A migliaia oggi sono vestiti e dipinti di mille colori, con le bandiere disegnate sulle guance, sulle braccia, sul petto o sul corpo intero, con i cartelli pieni di frasi di speranza e di protesta, con le parole delle canzoni in bocca, che si cantano a squarciagola in mezzo alla strada.
Fa caldo, ogni parte del corpo suda inevitabilmente, ma nessuno sta fermo: tutti ballano, con i brillantini e le polveri colorate che volano in aria, assieme ai coriandoli colorati, i volantini e le mani di una marea di persone che si muovono all’unisono. Da fuori questa folla sembra un unico organismo, colorato, che vive di felicità e festa, nell’esplosione di vita che, una volta all’anno, smuove le più grandi città d’Italia.
In mezzo a così tante persone che sanno amare senza confini, è inevitabile sentirsi parte di qualcosa di grande. Le persone attonite si affacciano dalle finestre e allungano il collo dai marciapiedi, con curiosità, sostenendo la causa o semplicemente rimanendone colpiti. Questa è la nuova rivoluzione, non una nuova moda: questa è la voglia ed il bisogno di farsi sentire, di educare il prossimo all’amore.
Corre l’anno 2019, eppure è da 50 anni che il popolo protesta con la sua grande parata colorata per i propri diritti, i diritti all’amore. Non è forse follia questa? Però le mani di migliaia di persone di stringono, le loro braccia si fondono in abbracci con gli amici, la propria metà e anche con gli sconosciuti, capeggiando la scritta “free hugs” sul corpo. Anche i baci sono liberi di essere dati a chiunque: ecco che alcuni offrono “free kisses” col sorriso sulla bocca, in quell’ambiente di libertà che nessun altro evento potrà mai emulare.
La musica risuona in tutte le vie del centro dai coloratissimi carri, da cui vengono distribuiti adesivi arcobaleno, vengono lanciati coriandoli, viene sparata acqua dalle pistole di plastica. Anche in strada la festa è in movimento: alcuni camminano tra la folla con vestiti incredibili, con la comune caratteristica di essere arcobaleno, come le bandiere, i cartelli, le magliette, le scritte che appaiono anche dai balconi dei palazzi.
In mezzo a così tanta eccitazione e festa, è impossibile non sorridere. Che si combatta per qualcosa personalmente, o che si sostenga semplicemente la causa, l’aria che si respira è quella di libertà, quella di un nuovo mondo in cui amare non è un reato, mai. Quindi si cammina tutti insieme, facendo a gara a chi canta a voce più alta, ballando in mezzo alla strada come se fosse l’unica cosa da fare al mondo, facendo ondeggiare al vento le bandiere legate al collo, in vita, agli zaini, come onde nel mare: un mare di gioia.
La musica è alta, come le temperature, e le persone sono a migliaia, che inondano le strade e i viali, lasciandosi alle spalle gli strascichi di una festa d’amore, la migliore che esista al mondo. Anche le famiglie sfilano con fierezza, con i bambini in braccio, nei passeggini, sulle spalle o per mano, anche loro con i colori dell’arcobaleno addosso, anche loro con la convinzione che amare non sia sbagliato in nessun caso.
Nessuno si tira indietro a metà strada: si arriva fino in fondo sudati, con i trucchi colorati mezzi sciolti sulla pelle, con i brillantini dimezzati dal caldo, con le bottiglie d’acqua vuote perché usate per bagnarsi la testa, il viso, il corpo. C’è chi sfila solo in mutande, chi si copre i capezzoli con adesivi colorati, chi sfoggia vestiti originali, chi indossa maschere di pelle, chi si veste da donna e canta con fierezza.
Nessuno si vergogna, oggi: tutti possono fare quello che vogliono, nel rispetto del prossimo, amando con sincerità chi si vuole, urlando i propri motti e le proprie idee. Nessuno è sbagliato o fuori luogo: tutti sono parte di un’unica famiglia, fatta di individui diversi ma accomunati dalla voglia di amare, dal bisogno di accettare il prossimo, dalla felicità di una festa ambulante. I colori esplodono in cielo e sul cemento rovente della strada, le persone si abbracciano, si baciano, si tengono per mano, cantano insieme e vivono, per un giorno senza pensieri.
Questo è il Pride: una marea di gioia, una famiglia di persone che hanno capito che l’amore non ha confini, una festa che taglia i confini della vita di tutti i giorni e la rimodella colorata, senza vergogna, con l’amore in bocca, senza odio, senza invidia.