Onestà

Che fai, non parli?

Non provi a dire la tua, pur mettendoci tutta la gentilezza che possiedi?

E se il tuo è un commento scomodo, che fai, lo tieni per te?

Forse, però, potresti offendere qualcuno. Forse, chissà, potresti ferire qualcuno.

Quindi taci, giusto?

Nel frattempo, però, ti dimeni in una gabbia di voci che ti urlano di esprimerti.

Il timore di diventare “cattivi” o “maleducati” e lì dietro l’angolo, lo sai, e non vuoi assolutamente che vada a finire così.

Però qualcuno deve pur parlare. E gli altri già tacciono.

Tremi, all’idea di vedere il tuo interlocutore strabuzzare gli occhi e risponderti: “Ma che dici?”. E se ciò che hai da dire fosse di grande aiuto, nonostante l’iniziale amarezza? Cosa faresti allora? Apriresti bocca, se fosse così? O continueresti a bramare la reputazione della persona gentile e buona?

Sii onesto. Con garbo, quello sempre, ma non lasciarti zittire dal timore di discutere con qualcuno. Confrontarsi vuol dire comunicare, vuol dire libertà. Se non dicessimo quello che pensiamo, saremmo prigionieri di noi stessi e della paura. Qualcuno ti ringrazierà. In quel momento, allora, tutte quelle inutili paure spariranno e ti sentirai fiero di te stesso.

Nulla è del tutto positivo, nulla è del tutto negativo. Ricordatelo. Qualcuno si offenderà a morte ma, se sai di essere in grado di poter aiutare, parla.

Non lasciarti frenare dall’ipotetica reazione ed opinione altrui: se ne sei convinto, fallo.

Quante ingiustizie, quanti orrori ed errori sono fioriti concimati dal silenzio. Sii la voce che urla quando nessuno ha il coraggio di farlo, sii l’amico che vede ed aiuta, invece di fingere di non averci nulla a che fare, perché quando tutto cadrà a pezzi, ti ripeterai: “Avrei potuto fare qualcosa.”.