La tua parte razionale

Vorrei prenderti per mano quando tremi e dirti che troveremo una via d’uscita. Perché piangi e ti disperi senza trovare una soluzione ai tuoi affanni, senza fermarti un attimo, anche quando i singhiozzi ti fanno venire i conati di vomito. Io vorrei aiutarti.

Tu che tieni tutto sotto controllo, ti organizzi e riesci sempre a portare a termine i tuoi compiti, tu che non ti stanchi mai ma tiri sempre avanti, inarrestabile come sei. Eppure qualcosa deve essere successo, se ora stai così. Forse una scheggia di vetro si è incastrata nei perfetti ingranaggi che regolano la tua vita e ora tutto va male. E fa male.

Come fai? Perché all’improvviso hai perso tutta quella forza di volontà che è sempre stata una tua compagna di vita, nonostante tutto?

No, ti prego, non piangere, non ancora. Asciuga le tue lacrime e, se le maniche della tua maglietta saranno troppo bagnate, ti aiuterò io. Fatti forza. Fatti forte. Torna a prendere le cose una alla volta, torna alla tua calma. È difficile, lo so: posso sentirti piangere senza freno, mentre il tuo respiro si spezza e non riesci nemmeno a parlare, a spiegare quel poco che sai.

Perché nessuno ti capisce come faccio io? Perché tutti chiedono spiegazioni chiare e definite, quando basterebbe tendere la propria mano, offrire la propria spalla, aprire le braccia e richiuderle intorno a te in un abbraccio?

Nella confusione della tua mente, che combacia con quella in camera tua, ti vedo vagabondare in cerca di luce, con gli occhi lucidi, ancora una volta, senza sapere nemmeno in cosa sperare, senza avere nulla da dire. Le tue labbra hanno perso colore, si sono seccate, e i tuoi occhi sono gonfi ormai da tempo. Il tuo viso, serio, distrutto dalla tristezza, mi spinge ad appoggiarti una mano sulla guancia, non solo per asciugarti dal mare di lacrime che ha ormai inzuppato anche i tuoi vestiti, ma per infonderti la calma di cui hai bisogno.

Vorrei portarti il sole per illuminare gli angoli bui della tua vita che ora paiono più grandi e spaventosi, in onore del tempo che hai passato a guardare il mondo dal tuo piccolo balcone, mentre la città parlava la sua lingua di clacson, di musica proveniente dai bar e stridii dei binari del tram. Per ricordarti che sei in grado di trovare la vera bellezza in tutte le cose più semplici.

Eppure continui a piangere. Sei inconsolabile e bastano poche parole per farti crollare nella disperazione più amara.

Ma allora chi può salvarti? Chi può capire quello che stai provando, senza chiederti di spiegare, che tanto ti fa solo soffrire? Chi può infonderti la forza di cui hai bisogno in questo esatto momento?

Solo tu puoi farlo.

Solo io, che sono te: la tua parte razionale.

Quella che sa come aiutare senza aprirti altri buchi nel cuore.