Quando piove mi piace stare fuori, senza ombrello:
mi piace sentire la freschezza della pioggia sulla pelle,
mi piace vedere i miei vestiti diventare più scuri mentre si bagnano,
mi piace sentire il rumore di ogni singola goccia,
mi piace vedere il cielo scuro,
avvolto da nuvoloni che piangono.
Quando piove si crea un’atmosfera surreale,
quando piove la città si calma, si assopisce.
Piove, piove piove e io sto lì,
col viso rivolto al cielo,
col naso intorpidito dal freddo.
Alzo le braccia al cielo,
chiudo gli occhi e penso.
Viaggio con la testa
mentre il rumore delle auto
si mescola al fragore della pioggia,
mentre i miei capelli si inumidiscono,
si bagnano, si inzuppano
fino a gocciolarmi sulla felpa.
Questo rumore,
questa sinfonia
mi appartiene.
Non importa se domani mi ammalerò,
non importa se mi sfilerà la pelle d’oca addosso,
non importa.
Perché sento sensazioni così piacevoli,
avvolta nei miei vestiti pesanti,
con gli occhi chiusi
e le labbra piegate in un sorriso.
Silenzio.
Sento il silenzio dentro
e la calma che cercavo da tempo.
La pioggia canta all’infinito,
balla per le strade e sui tetti,
abbraccia il mio corpo
e si fonde alla mia anima,
come se capisse cosa provo
quando corro tra le sue braccia
per pensare,
per creare,
per trovare un mondo tutto mio.